Ieri si è conclusa la consultazione referendaria sulla Fusione dei Comuni.
Nonostante il poco tempo trascorso fra la delibera dei consigli comunali di Colbordolo e S. Angelo in lizzola (11 settembre 2013) e le date della consultazione, non si può dire che non ci sia stato uno sforzo da parte dei sostenitori della Fusione nel voler informare nel modo più capillare possibile i cittadini…almeno per il Comune di Colbordolo per il quale ho avuto esperienza diretta.
Insieme ad altri, nelle scorse settimane ho avuto un approccio critico nei confronti di questa azione istituzionale esprimendo il mio dissenso o consenso a seconda dello sviluppo degli eventi.
Ho potuto constatare però un impegno davvero notevole da parte dei promotori nell’organizzare la divulgazione delle notizie. Si può essere arrabbiati e dissentire per il poco tempo per approfondire gli argomenti, certo.
Si può essere contrari per tante ragioni. Quello che però fatico a comprendere è il disinteresse nell’esprimere, quando ce n’è la possibilità reale, il proprio parere favorevole o contrario… a meno che davvero l’argomento non interessi chi ha scelto l’astensione.
E ancora, fatico a comprendere la scarsa partecipazione agli incontri informativi precedenti il Referendum in cui i cittadini partecipanti sono stati numericamente pochi rispetto al numero dei votanti. Sicuramente ognuno ha diritto di decidere come impiegare il proprio tempo a sua discrezione e nessuno ha diritto di giudicare le scelte degli altri, tuttavia forse è il caso di prendere in considerazione le conseguenze delle proprie scelte.
Di fatto, non essere andati a votare significa aver lasciato decidere gli altri…. a questo punto non si può che accettare il risultato dello spoglio in base al quale la Regione (istituzione che ha l’ultima parola sull’esito del percorso di Fusione) deciderà come proseguire.
La sensazione che provo davanti a questo avvenimento, avendo visto anche alcune scene di acceso dibattito attorno un tavolo di gioco a carte e dietro qualche bicchiere di birra, è quella di assistere ad un fenomeno di tipo televisivo nel quale c’è uno scatolone con le immagini che scorrono e i personaggi che litigano, sorridono, si amano e si odiano, e le persone vere, sedute comodamente sul divano, sono lì a guardare… lasciando scorrere il tempo senza far altro che guardare…certo magari scuotendo la testa perchè non condividono la scena che viene dallo scatolone oppure arrabbiandosi e imprecando contro lo scatolone… però fermi, lì davanti …che “tanto è lo stesso”…”tanto hanno già deciso tutto loro”…
Eh già, adesso questa fase è conclusa e ne comincia un’altra: a fine maggio prossimo ci saranno le elezioni Ammnistrative (per il nuovo Consiglio Comunale) e le Europee (per l’elezione deli membri del Parlamento europeo). Due appuntamenti importantissimi che decideranno la vita quotidiana (in alcune parti) di tutti noi.
Mi auguro sinceramente che si prenda in considerazione l’opportunità di uscire di casa e cominciare a farsi domande e richieste affinchè il presente e il futuro di tutti quanti prenda una direzione nuova, propulsiva verso la soluzione dei problemi che da ormai troppo tempo abbiamo scelto, consapevolmente o meno, di non risolvere “lasciando fare”.
Anche se per decenni abbiamo sentito dire che “…tanto…” “…eh, siamo italiani…” “….stà set che s’nò è pegg” e siamo arrivati fin qui magari possiamo fare in un altro modo e chissà che così non cambi qualcosa.
Gli argomenti legati alla Fusione ben si collegano con le occasioni future. Quindi, per chi vuole, l’occasione di incidere con la propria curiosità e determinazione nella scelta della direzione da prendere bella pronta.
Ah già, tocca rubare qualche oretta al divano… però potrebbe essere entusiasmante uscire e scoprire quanto possiamo contare se solo lo vogliamo.